“I senatori del Partito Democratico saranno tutti in Aula e voteranno in conformità alla decisione della Giunta”, e quindi a favore della richiesta di autorizzazione all’esecuzione della custodia cautelare per il senatore Caridi. Lo annuncia il presidente del Pd a Palazzo Madama, Luigi Zanda. E spiega: “Nulla, ma proprio nulla, è emerso nel dibattito e nelle carte di cui abbiamo avuto legittima conoscenza che faccia ritenere che nella vicenda che riguarda il senatore Antonio Stefano Caridi sia ravvisabile quel fumus persecutionis che, ove sussistesse, sarebbe l’unica ragione per la quale il Parlamento può negare l’autorizzazione all’esecuzione di una misura legittima dell’Autorità giudiziaria”.
“Il nostro compito – continua Zanda – non è quello di ricelebrare il processo per valutare anche noi se il parlamentare per il quale la magistratura ha richiesto la misura di arresto, sia colpevole o no. Non è questo il compito del Parlamento e credo che sia nostro dovere esaminare le richieste della magistratura sotto l’unico profilo cui noi siamo abilitati: valutare se sussista o meno un intento persecutorio nei confronti del parlamentare che abbia determinato la richiesta della misura cautelare”.
Zanda si appella quindi all’Aula del Senato: “Sarebbe molto serio se noi ora decidessimo tutti insieme di esprimerci con voto palese. Dobbiamo tener conto dell’esperienza. Troppo spesso negli ultimi tempi il voto segreto è stato usato non per difendere casi di coscienza, ma per mettere in atto oblique manovre politiche nel segreto dell’urna. Sono pratiche sbagliate, qualsiasi sia l’obiettivo che si prefiggono e tra le tante ragioni che stanno umiliando la politica nel nostro Paese c’è anche questa: dire pubblicamente qualcosa e poi, nel corso del voto segreto, farne un’altra. I senatori del Partito Democratico vogliono potersi esprimere a viso aperto, con voto palese e chiedono all’Aula di poterlo fare”.


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