“L’intervento di Mario Draghi al G30 contiene un allarme e un’indicazione che dovrebbero costituire la base del piano del governo per l’utilizzo dei fondi del Next Generation Eu. L’allarme riguarda la massa di imprese che la crisi ha logorato e che sopravviveranno a stento.
L’indicazione è quella di concentrare le risorse del Next Generation su interventi di alta qualità, che producano la crescita dell’economia, delle imprese sane e innovative, dell’occupazione. Draghi ha spiegato che siamo entrati in un’era che cambierà profondamente le economie e il suo ammonimento aumenta sensibilmente la nostra responsabilità nei confronti degli italiani colpiti dalla crisi e delle generazioni future”. Lo dice il senatore del Pd Luigi Zanda.
“Dobbiamo prendere molto sul serio le parole di Draghi – prosegue Zanda – e renderci conto che l’unica strada per proteggere il nostro sistema produttivo e uscire dalla crisi è favorire la crescita della nostra economia, in stallo da più di due decenni. Le scelte che il governo proporrà al Parlamento sull’utilizzo delle risorse del Next Generation dovranno avere l’obiettivo di produrre una crescita stabile del nostro Pil di almeno 2/3 punti l’anno. Una crescita vigorosa non è una delle tante opzioni che la nostra economia si trova davanti: è la condizione essenziale per evitare al nostro Paese conseguenze che non voglio neanche immaginare. Ed è certo che non sarà mai la distribuzione a pioggia delle risorse europee a produrre buoni risultati”.


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