“La richiesta d’urgenza viene dai senatori del Movimento 5 stelle e arriva ad agosto, 24 ore prima della chiusura del Senato per le ferie. Se anche l’Aula dovesse accoglierla, il dibattito in Commissione non potrebbe iniziare prima di settembre”. Lo afferma il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda intervenendo nell’aula del Senato per dichiarare il voto contrario del suo gruppo alla richiesta d’urgenza avanzata dai 5 stelle per esaminare il Ddl Richetti.
“Le cose stanno esattamente così. Perché presentare proprio ora, a poche ore dalla sospensione dei nostri lavori, una richiesta di urgenza? Perchè interrompere con questa discussione procedurale il dibattito finale su un provvedimento di grande rilievo come quello sulla concorrenza? Perchè questa inversione di priorità tra quel che interessa i cittadini e le procedure di palazzo? Il Movimento 5 stelle continua a praticare una politica parlamentare tutta puntata sulla ricerca non di quel che è più urgente per risolvere i problemi dell’Italia, quanto su quel che può servirgli per battere la gran cassa della propaganda. Questa è la principale ragione per la quale il gruppo del PD respingerà la richiesta di urgenza. Con la richiesta di urgenza i senatori del Movimento 5 stelle vogliono apparire all’opinione pubblica italiana come i campioni dell’antipolitica, dell’antipartitismo, come i rappresentanti dell’antisistema”.
Zanda si rivolge quindi ai 5 Stelle: “Mettiamoci ben d’accordo sui principi e sui modi che dovranno regolare la nostra discussione sulle pensioni dei parlamentari, cominciando proprio dal fatto che dobbiamo cessare di chiamare vitalizi quel che dal 2012 è stato trasformato dal Parlamento in un regolare sistema pensionistico contributivo. Le senatrici e i senatori del Pd vogliono esaminare con rispetto e attenzione un provvedimento così rilevante che ci arriva dalla Camera a nostra prima firma e certo non dai 5 stelle. Il Senato non deve dilungare inutilmente la discussione e non lo farà, ma non deve troncarla artificialmente. Vogliamo esaminare anche questo provvedimento con lo scrupolo necessario, studiandone il contenuto e gli effetti, valutandone l’impatto sul sistema parlamentare e i risvolti di costituzionalità, che non sono certamente aspetti secondari e che la Commissione dovrà valutare con la necessaria attenzione. Il ddl sulle pensioni dei parlamentari – conclude il capogruppo dem – farà in Senato il suo corso regolare, rigorosamente senza alcun rallentamento e senza nessun trucco né per intralciarne la trattazione, né per modificarne il cammino. I senatori del Pd hanno un’unica richiesta da fare su questo provvedimento: che venga esaminato con serietà, con scrupolo e senza demagogia. E che la discussione democratica del Senato sia pure vivace, ma resti sempre all’interno di quel comportamento civile che è l’unico modo conosciuto per costruire dei buoni provvedimenti”.