Preferenze non torneranno, non possiamo cambiare regole da soli
‘Le leggi di sistema, quelle che cambiano le regole del gioco, necessitano di una maggioranza molto larga’, ‘quello che ci attende è un grosso lavoro parlamentare e politico per portare i partiti che frenano sulla parità di genere su una posizione aperta, più moderna’ ma ‘si troverà l’accordo’. Lo afferma in un’intervista a Repubblica il capogruppo Pd al Senato, Luigi Zanda. ‘Il tema della parità – aggiunge – dovrebbe trovare tutti d’accordo ma se c’è qualcuno che non la pensa così, in democrazia bisogna lavorare per convincerlo’, mentre ‘gli uomini del Pd stanno con le donne. Non ho mai sentito in nessuna riunione del partito, al Senato o altrove qualcuno levarsi in piedi e parlare contro la parità di genere’. Su altri temi come la soglia di sbarramento e le preferenze, Zanda spiega: ‘Io sono contrario alle preferenze. Se va fatta una battaglia merita farla piuttosto sui collegi uninominali, certamente non sulle preferenze. Ma il fatto è che i collegi uninominali li vuole solo il Pd’ mentre le soglie ‘possono essere modificate, sempre se c’è una larga maggioranza che lo voglia fare. Ma, al caso, andrebbero modificate tenendo presente che il Parlamento ha bisogno di norme anti-frammentazione’. Per la legge elettorale, ‘l’obiettivo è che veda la luce ai primi di aprile. E poi, ai primi di maggio, il pacchetto di riforme costituzionali in prima lettura’, conclude Zanda.

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