Francesco Boccia, capogruppo Pd al Senato, il 25 aprile con la destra al governo è sempre foriero di polemiche. Dal discorso di Onna dell`allora premier Silvio Berlusconi a oggi che cosa è cambiato in quel frangente si registrò il tentativo di costruzione unificante del centrodestra, oggi a Palazzo Chigi c`è la destra ultranazionalista italiana, alleata in Europa con gli ungheresi e i polacchi e Orban come punto di riferimento».
A cosa si riferisce?
«Viviamo in una società alle prese con una rivoluzione capitalistica, alimentata dalla accelerazione digitale, in un mondo aperto, multipolare, multietnico. A queste complessità le destre rispondono con la chiusura, i fili spinati e la sostituzione etnica. Questo modello porta ad un revisionismo storico che va fermato».
Cosa dovrebbe fare il centrodestra?
«Massima chiarezza, basta ambiguità. L`Italia è una repubblica antifascista, come la nostra costituzione. Poi il 25 aprile è la festa degli italiani, non della sinistra. La memoria della nostra storia la dobbiamo rinnovare tutti insieme, mentre le destre tornano indietro a partire dalla negazione dei diritti universali. Non tornano i balilla, certo, ma la cultura fascista oggi produce nuove ghettizzazioni su base religiosa, etnica e sugli orientamenti di genere».
A Brindisi manifestate per la costituzione contro l`autonomia differenziata.
«Saremo duri in parlamento: Calderoli e il governo hanno rifiutato un confronto preventivo e hanno forzato rompendo quel patto di lealtà che nelle Camere non va mai messo in discussione. Saremo in tutte le piazze italiane contro il dl-Spacca Italia».
La vostra controproposta?
«I livelli essenziali delle prestazioni su scuola, sanità e trasporti devono essere definiti dal parlamento e l`ultima parola deve spettare alle Camere. Non si può decidere su questi temi con Dpcm o in sede tecnica. Contestiamo l`impianto della riforma perché cristallizza le disuguaglianze, danneggiando Sud, aree interne e di montagna».
Sul fondi Fsc e Pnrr il confronto con il governo è rovente.
«Sui fondi della coesione non vanno ripetuti gli errori dei tempi dei “Fas”, che portano la firma di Fitto e Tremonti: quei soldi furono utilizzati come un bancomat per le emergenze del governo. E con i fondi del Sud si finanziarono le casse integrazioni al Nord e gli allevatori settentrionali che avevano di fatto raggirato le regole Ue mettendosi nelle tasche due volte le risorse, prima frodando gli altri e poi facendo pagare al Sud questo disastro. È stato uno dei punti più bassi nelle relazioni tra centrodestra e Sud. Non lo dimentichiamo e ci sembra di rivivere ora lo stesso incubo».
Sul Pnrr…
«In campagna elettorale il centrodestra aveva annunciato che avrebbe ridiscusso i progetti. Non eravamo favorevoli. Si possono ridefinire le dimensioni ma non la finalità. Sono passati due mesi e mi auguro che il governo venga a dire la verità, ovvero quali progetti intendono ridimensionare e su quali territori insistono. Bisogna capire chi ha perso risorse e chi ha deciso…». Con che prospettiva affrontate questo turno di comunali, anche in Puglia, con Schlein alla guida del Pd?
«Registriamo maggiore entusiasmo intorno al Pd guidato da Elly, per unire il grande fronte progressista in Italia, al Sud e a Brindisi. C`è stata una assunzione di responsabilità importante delle forze politiche: su quasi 90 comuni al voto, di cui ben 13 capoluoghi, abbiamo stretto nel 35-40% una alleanza tra dem e cinquestelle. Le intese sui territori avvengono quasi naturalmente a dimostrazione che gli elettori e i gruppi locali sono più avanti del dibattito nazionale. Bisognerebbe avere più coraggio. Brindisi, infine, è il test più importante in Puglia». Verso le prossime regionali: i grillini non sono disposti a firmare in bianco nessuna intesa. Rivendicano di essere il primo partito, aspirando a indicare il successore di Emiliano.
«L`appuntamento politico più importante è quello delle europee del 2024. Sconsiglierei chi utilizza come benchmark le politiche di avere atteggiamenti di supponenza o arroganza. Potrei dire che allora varrà il consenso delle europee. Ma le europee valgono per le europee, e le politiche sono alle spalle. Per Bruxelles si vota con il proporzionale: vogliamo far vincere in Italia e in Europa la famiglia socialista nella madre di tutte le battaglie contro i nazionalisti a cui appartengono sia Salvini che Meloni».
Emiliano e Decaro?
«Sono stati tra i principali protagonisti della Primavera pugliese, con tante altre personalità, da Vendola a Minervini, da Blasi alla Capone. A Michele è giusto riconoscere la primogenitura di questa stagione nel 2004. Antonio è un eccellente sindaco di Bari. Ognuno deve mettersi a disposizione della comunità del Pd, sapendo che nessuno di noi è indispensabile, ma ognuno facendo bene quello che sa fare, può continuare a contribuire al successo della nostra terra».
L`onda Schlein…
«Il Pd grazie alla piattaforma congressuale di Elly è tornato il primo riferimento dei progressisti italiani. Sbaglia chi pensa che basti un vestito nuovo. La Schlein vuole cambiare il corpo dem: il corpo: perciò abbiamo il tesseramento aperto e la contaminazione proseguirà. Il Pd deve essere “il partito del buon samaritano”, che aiuta chi è in difficoltà, senza domandare l`identità di chi si ha davanti né da dove viene».


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