“Ci risiamo. La Lega ripropone ancora
una volta la questione della castrazione chimica dimostrando,
insieme all’intera maggioranza, di non aver mai compreso le
ragioni che sottendono alla violenza sessuale e ai femminicidi.
Alla base infatti non c’e’ un irrefrenabile impulso sessuale da
governare, ma la volonta’ di esercitare dominio nei confronti
della donna. E’ un fatto culturale, con radici profonde, che
pero’ la destra non vuole vedere. La castrazione chimica, oltre
che una pratica brutale che viola il principio dell’
intangibilita’ del corpo umano nell’esecuzione penale, non
ottiene nulla sul lato del contrasto alla violenza”. Cosi’ in
una nota Cecilia D’Elia, senatrice Pd e vicepresidente della
commissione femminicidio.