‘Fanno rabbia i 16 milioni congelati per 2013/14 della legge sul Femminicidio e indignano notizie come lo stupro di massa in Darfur contro 210 donne, tra cui bambine e adolescenti, che rimangono nell’oblio nonostante la loro gravità’. Così la senatrice del Partito democratico Nicoletta Favero che nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne ha presentato un’interrogazione al ministro degli Esteri di cui è prima firmataria (sottoscritta anche dai senatori Puppato, Amati, Lo Giudice, Valentini, Maturani, Ferrara, Puglisi, Cantini, Ginetti e altri) sull’episodio denunciato da numerose organizzazioni per i diritti umani, tra cui Italians for Darfur, e su cui il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha chiesto al governo del Sudan di consentire l’avvio di un’inchiesta. ‘Le dichiarazione rese dalle autorità sudanesi, che negano la responsabilità dei militari accusati delle violenze – sottolinea la senatrice Favero nell’interrogazione – contrastano in modo del tutto evidente con le notizie diffuse dai mass-media indipendenti, dalle organizzazioni dei diritti umani e dalle testimonianze rese dalla stessa popolazione locale. Pertanto chiediamo al Governo se non ritenga opportuno di doversi attivare con la massima sollecitudine, anche in sede europea e presso le Nazioni Unite, affinché venga fatta massima chiarezza in tempi rapidi su questo episodio. Sarebbe necessario avviare, anche attraverso l’Ambasciata italiana in Sudan, tutte le azioni diplomatiche opportune affinché vengano disposte nuove e approfondite indagini sul posto e, visti i considerevoli rapporti diplomatici ed economici esistenti tra il nostro Paese e il Sudan, chiedere conto al Governo sudanese di tale episodio e della recrudescenza dell’azione militare che negli ultimi tempi si è registrata nel Darfur, nel Sud Kordofan e nello Stato del Nilo Blu’. ‘Mi auguro che l’Italia promuova iniziative per potenziare gli interventi umanitari nelle tante zone dove ancora si continuano a violare i diritti fondamentali delle popolazione civile, soprattutto quelli di donne e bambini – conclude la senatrice Favero – e che nel nostro paese si perseveri nel contrasto alla violenza attraverso la prevenzione, partendo dal linguaggio e dall’educazione contro gli stereotipi di genere fin dalla scuola, e la promozione di una cultura del ricucire tra le vittime e la società, perseguendo i carnefici, proteggendo le vittime e investendo sempre di più nel recupero, fisico psicologico e scolastico/occupazionale non solo delle vittime ma anche l’intera famiglia’.