Il cambiamento passa anche attraverso il linguaggio dei media
 Le prescrizioni della Convenzione di
Istanbul contro la violenza sulle donne ‘chiamano l’intero Paese ad
un’assunzione di responsabilita”. Lo ha detto Valeria Fedeli, vice
presidente del Senato, intervenendo al convegno su ‘Convenzione di
Istanbul e media’ a palazzo Giustiniani. Fedeli ha ricordato il
Parlamento, dopo la ratifica della Convenzione, ha avviato altre
azioni, dalla proposta di Commissione contro il femminicidio alla
verifica dell’impatto di genere delle politiche pubbliche, dalle
misure anti-stalking a quelle per eliminare gli stereotipi fin dallascuola.
‘Ma il cambiamento da realizzare – ha sottolineato – tocca cosi’
in profondo abitudini e comportamenti discrfiminatori che accanto
all’impegno delle istituzioni serve la collaborazione anche di
soggetti privati, dell’informazione e dei media’. E per eliminare la
violenza sulle donne, ‘occorre eliminare comportamenti violenti,
linguaggi sessisti’ nonche’ ‘ogni traccia di tradizioni culturali che
non riconoscono le differenze e la parita’ tra generi, che non rendono
visibile, in ogni ambito, dalle istituzioni ai giornali ai programmi
televisivi, le competenze di donne e uomini’.
Su questo versante volto a favorire il cambiamento, per la vice
presidente del Senato ‘occorre fissare due concetti: che il
femminicidio non e’ un”emergenza’ ma un fenomeno strutturale e
riguarda gli uomini e che non si tratta di questioni femminili ma di
mainstreamin di genere che riguarda tutti’. In ultima analisi, per
Fedeli, si tratta di ‘inserire l’ottica di genere in tutte le
politiche pubbliche, acquisendo il pieno riconoscimento delle
differenze tra donne e uomini, che e’ la base per costruire
un’effettiva parita”.

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