“Si sono concluse quest’oggi le audizioni sul ddl Calderoli, che hanno confermato da un lato la necessità e l’urgenza di ridurre le profonde disuguaglianze che attraversano il nostro Paese, garantendo a tutti i cittadini l’effettivo accesso a livelli (perlomeno) essenziali delle presentazioni concernenti i diritti civili e sociali; dall’altro la necessità di acquisire informazioni puntuali sulla situazione esistente, sui costi e sui fabbisogni standard, in modo da definire innanzitutto l’ammontare delle risorse che sono necessarie per ridurre tali disuguaglianze. Stupisce e preoccupa che la maggioranza si mostri sorda a tali rilievi e anziché attendere gli esiti del lavoro della commissione incaricata di definire costi e fabbisogni standard e le valutazioni analitiche dell’UPB abbia fissato per la prossima settimana l’inizio della discussione generale.
Prima di differenziare ulteriormente occorre garantire un livello almeno essenziale di uniformità. Perché così prescrive la Costituzione e perché,
come hanno sottolineato quasi tutti gli auditi, l’arretratezza strutturale e la povertà di alcune regioni costituisce una zavorra per l’intera economia nazionale e per le stesse regioni più dinamiche”. Così il capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama Andrea Giorgis.


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