Simona Malpezzi, martedì prossimo al Senato il governo è a rischio?

«Non posso pensare che in un momento difficile come questo qualcuno voglia mettere a rischio il governo. Nei giorni scorsi i tre leader di Paesi fondatori della Ue, con un ruolo centrale svolto da Draghi, sono andati a Kiev anche per promuovere il protagonismo europeo nella ricerca del cessate il fuoco e del rilancio dei negoziati per una soluzione diplomatica del conflitto. Ascolteremo Draghi in Parlamento e sono certa che approveremo una risoluzione di maggioranza perché in questo momento dobbiamo dare l`idea di un Paese unito e credibile che sostiene la pace, ma per arrivarci serve che la Russia non prosegua nella sua aggressione e decida di sedersi al tavolo. Più compattezza dimostriamo, più possibile sarà il raggiungimento di questo obiettivo».

Dunque lei pensa che troverete una soluzione di mediazione ?

«Stiamo lavorando – come sempre insieme – per una risoluzione di maggioranza che sia condivisa e che continui a rafforzare il ruolo italiano in Europa nella ricerca di una soluzione diplomatica alla crisi».

Non teme che invece i 5 Stelle potrebbero decidere di far saltare il banco presentando una mozione per conto loro?

«Il Movimento sta affrontando una fase complessa e noi siamo molto rispettosi del loro dibattito interno. Ma sono convinta che continueranno a lavorare con noi per la costruzione di un percorso condiviso per il raggiungimento, attraverso lo sviluppo dell`azione diplomatica, del cessate il fuoco e del rilancio dei negoziati. Una forza che dice di avere a cuore solo gli interessi del Paese non metterà a rischio la tenuta del governo e la credibilità internazionale del Paese».

Non crede che comunque le fibrillazioni interne ai 5 Stelle alla lunga potrebbero logorare il governo? E che il Conte di lotta sia un partner poco gestibile? Lo stesso Enrico Letta ha ammesso che l`alleanza è anche una fatica.

«Le alleanze sono sempre faticose ma in questo momento la forza politica che sta creando maggiori fibrillazioni al governo, con i suoi continui distinguo e le sue posizioni contraddittorie, è la Lega».

Allora secondo lei Matteo Salvini a un certo punto potrebbe scartare?

«La Lega deve decidere da che parte stare: al governo o all`opposizione. Sembra molto confusa al riguardo: sulla riforma del Csm, per esempio, ha provato a mettere in difficoltà il governo anche negli interventi pronunciati in Aula, con gli strumenti utilizzati, come il voto segreto, e votando spesso contro l`esecutivo per poi fare finta di niente e dare il via libera al provvedimento. Provano a recuperare consensi senza rendersi conto che così fanno male al Paese: cittadini e imprese fanno fatica a comprendere atteggiamenti ambigui. Non si scaricano sul Paese gli insuccessi elettorali».

Ritiene che l`elettorato dem stia con la dirigenza del partito sulla questione ucraina?

<Il Pd, con i propri dirigenti, militanti ed elettori, vuole la pace e pensa che questo obiettivo si raggiunga solo fermando l`azione imperialista di Putin e non mostrando accondiscendenza verso la sua aggressione violenta. Dobbiamo rafforzare – attraverso l`unità di questo governo – l`azione di Draghi che a sua volta rafforza la posizione italiana in Europa e se la posizione italiana è “lite è più facile il percorso verso la descalation».

Non avete paura che il vostro allineamento sulle posizioni di Draghi possa nuocervi, un po` come fu con il governo Monti?

«Il governo Draghi sta sostenendo con forza famiglie e imprese attraverso aiuti concreti per difendere il potere di acquisto dei salari, proteggere le famiglie dal caro bollette e sostenere le aziende in difficoltà. Tutte cose che il Pd ha chiesto con forza e sulle quali stiamo ottenendo risultati. Premier, governo e Parlamento sono impegnati in prima linea per spendere bene le ingenti risorse del Pnrr e cambiare il volto del Paese con le riforme. L`esecutivo Monti nasceva in un contesto economico e politico profondamente diverso. In che modo può nuocere al Pd essere allineato a posizioni che coincidono con quelle che gran parte dei cittadini chiedono e si aspettano?».