”La proposta di legge per riconoscere il
diritto di voto ai fuorisede in vista dei prossimi referendum dimostra
la capacità delle opposizioni di lavorare insieme”. Lo ha dichiarato
Marco Meloni, senatore Pd e primo firmatario del ddl sul voto ai
fuorisede, presentato oggi in conferenza stampa al Senato.
”Il testo di legge nasce come risposta al ministro Piantedosi,
secondo il quale il sistema per garantire il voto ai fuorisede
sperimentato alle scorse europee – che ha consentito a circa
diciassettemila domiciliati in un comune diverso da quello di
residenza di esprimere il proprio voto – non potrebbe essere applicato
ai referendum indetti nel 2025 in quanto non esisterebbe la copertura
legislativa necessaria. Adesso la proposta di legge c’è ed è stata
depositata in entrambi i rami del Parlamento. La maggioranza – che
tiene ferme in Senato le proposte per affrontare strutturalmente il
tema da oltre un anno – dimostri che non è sua intenzione ostacolare
il raggiungimento del quorum ai prossimi referendum. Noi proseguiremo
a lavorare affinché quelle diciassettemila persone continuino ad
aumentare perché rappresentano una grande conquista democratica. Alle
europee il meccanismo – pur reso assai contorto dal governo – ha
funzionato bene”.
“Noi chiediamo un intervento strutturale ma intanto è necessario un
intervento immediato per i referendum: per questo chiederemo
l’immediata calendarizzazione e l’approvazione di una misura
emergenziale che consenta di estendere la possibilità di partecipare
al voto, almeno per i prossimi referendum, a persone che sono
fuorisede per ragioni di studio, lavoro o cura. Se il governo
risponderà negativamente negherà il diritto di voto a milioni di
persone, e si renderebbe responsabile di una grandissima ferita alla
democrazia”, ha concluso.