“Sulle ferrovie, la destra sta facendo l’ennesima inversione a U
rispetto alle parole d’ordine e alle promesse elettorali”. Con queste parole Antonio
Misiani, senatore e responsabile economico del Partito Democratico, commenta con
Affaritaliani.it le parole del vicepremier e ministro dei Trasporti e delle
Infrastrutture Matteo Salvini che, ad Affaritaliani.it, ha aperto all’ingresso di
privati in Ferrovie dello Stato. “Nel 2018 Giorgia Meloni, dall’opposizione, tuonava a
difesa della proprietà pubblica delle reti e delle infrastrutture strategiche. Oggi, al
governo, l’imperativo è diventato privatizzare tutto, a prescindere dalla rilevanza
strategica degli asset da mettere sul mercato. Dopo aver avallato la cessione del
controllo della rete di telecomunicazioni al fondo americano KKR, oggi il governo di
destra ha annunciato – per bocca del ministro delle infrastrutture e dei trasporti
Salvini – il progetto di privatizzazione delle ferrovie”.
“Che il sistema ferroviario sia in difficoltà è sotto gli occhi di tutti, basti pensare
al dilagare di disfunzioni, guasti, ritardi e disagi, ma anche ai numeri del bilancio
del gruppo Fs, in netto peggioramento. Che la risposta a queste problematiche possa
essere l’ingresso dei privati è però una pericolosa illusione”, sottolinea Misiani. Che
aggiunge: “Basti pensare all’esperienza degli altri Paesi europei: praticamente tutti
hanno mantenuto sotto controllo pubblico la rete, procedendo semmai ad una
liberalizzazione del mercato aprendolo ad operatori privati”.
“L’unico Paese ad avere privatizzato completamente la rete è stato il Regno Unito,
all’inizio degli anni Novanta. L’esperienza è stata talmente negativa dal punto di
vista dell’efficienza e dell’affidabilità del servizio che il nuovo governo laburista
ha previsto la nazionalizzazione delle ferrovie. Perché l’Italia dovrebbe scegliere una
soluzione che si è rivelata fallimentare dove è stata adottata? È la prima domanda che
porremo al ministro Salvini, che chiameremo in Parlamento a chiarire le intenzioni del
governo sul futuro di un sistema infrastrutturale strategico per il Paese”, conclude
Misiani.


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