“Il cosiddetto decretone nasce per spendere in maniera frettolosa le misure ingenti stanziate nell’ultima legge di bilancio: 17 miliardi sul reddito di cittadinanza e 21 miliardi in tre anni per gli anticipi pensionistici. Si tratta di risorse ingenti con effetti nulli sulla crescita potenziale. E quasi metà della cifra stanziata è una finzione contabile: sono soldi che andranno trovati dopo il 2021 con altri provvedimenti, quindi soldi a carico dei contribuenti”. Lo dice il senatore del Pd Tommaso Nannicini, che ha illustrato in Aula la relazione di minoranza sul decretone.
“Il governo – prosegue Nannicini – ha fatto promesse che non vengono mantenute. Quota 100 non è quota 100: potranno andare in pensione solo coloro che, avendo 38 anni di contributi, compiranno 62 anni entro il 2021. Non c’è alcun superamento della Fornero, ma una lotteria aperta per soli 3 anni. Il reddito di cittadinanza è una misura per single e per questo è pieno di ‘invisibili’, persone che si aspettano tanto ma riceveranno poco. Non ci sono servizi, non c’è un’attenzione particolare per le famiglie con minori e non si aggredisce la povertà minorile ed educativa, che si trasferisce di generazione in generazione. Sono invisibili le persone con disabilità, i senza fissa dimora, gli stranieri e gli italiani che tornano dopo aver lavorato a lungo all’estero. Le sanzioni denotano infine la concezione della povertà colpevole: si rischiano da 2 a 6 anni di reclusione. Se si ruba, si rischia meno”.


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