“Nel decreto fiscale siamo riusciti ad approvare, dopo un percorso di ascolto e confronto avuto da relatrice di una proposta di legge sul tema, l’equo compenso per tutti i lavoratori autonomi, a cominciare dagli avvocati, che introduce più giustizia ed equità nel mondo dei professionisti. Il principio è un passo in avanti importante soprattutto per gli avvocati, gli architetti e gli ingegneri, ma è fondamentale anche per l’intero mondo dei non ordinisti, il cui lavoro, ricordiamo, è in notevole aumento in Italia. Ci siamo concentrati soprattutto sui giovani e sulle giovani donne, perché c’è ancora un gap salariale elevato nel mondo delle professioni”. Lo dice la senatrice Annamaria Parente, capogruppo del Pd nella Commissione Lavoro.
“Si tratta di un risultato – prosegue Parente – che abbiamo raggiunto dopo esser partiti, con la legge 81 del 2017, con l’introduzione, per la prima volta, di maggiori tutele per tutti i lavoratori autonomi. Abbiamo ascoltato molti mondi dei professionisti e abbiamo accolto le loro esigenze. La necessità è stata quella di colmare lo squilibrio contrattuale con committenti forti, come imprese bancarie e assicurative e stabilire un principio di equo compenso anche quando ci si interfaccia con la PA. Adesso sarà compito dei Ministeri competenti aggiornare quanto prima i parametri di riferimento al fine di garantire il principio dell’equo compenso in relazione alle prestazioni rese dai professionisti. Si tratta di una norma necessaria, ma saranno doverosi aggiustamenti per dare un quadro più specifico al tema”.