L’aula del Senato ha approvato con 167 sì e 112 no la risoluzione di maggioranza sulla Nota di aggiornamento del Def che impegna il governo a inserire in legge di Stabilità diverse misure, dalla flessibilità sulle pensioni al rinnovo degli ecobonus, dallo stop della Tasi all’utilizzo delle clausole di flessibilità europee.

Nei suoi punti principali la risoluzione di maggioranza impegna il governo a ‘conseguire i saldi programmatici del bilancio dello Stato e quelli di finanza pubblica in termini di indebitamento netto rispetto al Pil, nonché il rapporto programmatico debito/Pil, nei termini e nel periodo di riferimento indicati nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza’ e ‘ad utilizzare, fermo restando il rispetto degli impegni assunti in sede europea, le clausole di flessibilità rese disponibili dal Patto di Stabilità e Crescita, al fine di rilanciare la domanda aggregata e la competitività’, compresa quindi anche quella sugli immigrati. La maggioranza poi chiede al governo di intervenire in legge di Stabilità per ‘neutralizzare l’entrata in vigore nell’anno 2016 degli aumenti di imposta previsti dalle clausole di salvaguardia poste a garanzia dei saldi di finanza pubblica da precedenti disposizioni legislative’; di ‘realizzare una misura universale di contrasto alla povertà assoluta e all’esclusione sociale da attuare in maniera progressiva che coniughi politiche passive e attive, con particolare attenzione ai nuclei familiari con minori e disabili’. Il governo viene impegnato a ‘prolungare oltre il 2015 le misure di sgravio contributivo per nuovi contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato, eventualmente rimodulando l’entità del beneficio’ e a ‘prevedere un intervento di salvaguardia dei lavoratori esodati, utilizzando le risorse già stanziate e non utilizzate, nonché il riconoscimento dell’opzione per il sistema contributivo a tutte le lavoratrici che maturino i requisiti anagrafici e contributivi previsti entro il 31 dicembre 2015′. Impegno per il governo anche per ‘promuovere interventi in materia previdenziale volti a introdurre elementi di flessibilità per quanto attiene all’età di accesso al pensionamento, anche attraverso l’introduzione di meccanismi di incentivazione e disincentivazione, che assicurino il riconoscimento di trattamenti pensionistici adeguati e non eccessivamente penalizzanti, in particolare nei casi di disoccupazione involontaria’ e per ‘continuare nell’opera di sostegno alle famiglie e alle imprese attraverso l’eliminazione dell’imposizione fiscale sulla prima casa e il rafforzamento degli strumenti in favore della locazione, la cancellazione dell’Imu sui terreni agricoli e sui macchinari cosiddetti ‘imbullonati’ e la progressiva riduzione dell’imposizione sugli utili d’impresa’. La maggioranza impegna inoltre l’esecutivo a ‘realizzare interventi, che sviluppando le scelte della scorsa legge di stabilità, diano respiro triennale alle misure in favore della famiglia’, a ‘prorogare ulteriormente le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni e l’efficientamento energetico‘, a ‘favorire la contrattazione, anche decentrata, e incentivare gli investimenti privati, attraverso la previsione a favore delle imprese italiane di agevolazioni e crediti d’imposta per la ricerca, l’innovazione tecnologica e i beni strumentali’. La stessa risoluzione di maggioranza impegna poi il governo a ‘proseguire il programma dei pagamenti dei debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni, assicurando al contempo la progressiva e continua riduzione dei tempi dei medesimi pagamenti nei termini previsti dalla legislazione vigente’, ad ‘assicurare ai comuni l’utilizzo degli spazi finanziari esistenti’ e a ‘perseguire un sistema di finanziamento delle Città Metropolitane e degli enti di area vasta’, a ‘prevedere interventi per la difesa del suolo e la salvaguardia del territorio, a partire dalle aree maggiormente esposte al rischio idrogeologico’. Infine si chiede di ‘realizzare e rafforzare tutte le misure necessarie a raggiungere l’obiettivo strategico del contrasto e della riduzione dell’evasione fiscale; a proseguire in un’azione selettiva e ordinaria di revisione della spesa, finalizzata ad aumentare l’efficienza della pubblica amministrazione, da attuare in via prioritaria tramite interventi sui beni e servizi, sui centri di spesa e sulla razionalizzazione delle centrali di committenza, anche al fine di reperire risorse per sostenere la domanda aggregata e la competitività del Paese’.