“Ricorderemo sempre i tre carabinieri uccisi, vittime innocenti del terrorismo neofascista, e ribadiamo la fiducia in quanto di nobile essi rappresentano e tramandano: la fedeltà ai princìpi della democrazia repubblicana, la dedizione alla difesa dei cittadini e delle istituzioni. La sovversione violenta dell’ordine costituito sarà sempre inaccettabile, qualunque sia il colore della mano armata che colpisce”. Lo dichiara la senatrice Tatjana Rojc (PD), ricordando i militi dell’Arma dei Carabinieri Antonio Ferraro, Donato Poveromo e Franco Dongiovanni, uccisi nella frazione di Peteano (Gorizia) il 31 maggio del 1972 in un attentato dinamitardo ordito ed eseguito da esponenti di estrema destra appartenenti al gruppo “Ordine Nuovo”. “A Peteano è stato compiuto un attentato – aggiunge Rojc – pienamente inserito nella strategia della tensione a livello nazionale in un grumo di depistaggi e coperture che ha inquinato spezzoni dello Stato e rischiato di incrinare la democrazia. La proiezione internazionale, l’intervento di esponenti politici di destra di primissimo piano, la correlazione con le armi di un ‘nasco’ di Gladio, ci ammoniscono a dare il giusto rilievo a questo episodio tragico della nostra storia”.


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