“Il dolore per i caduti e la tenacia della Resistenza al nazifascismo, la dignita’ della piena cittadinanza, il dialogo costante oltre i confini, la partecipazione alla crescita civile, democratica ed economica di Trieste e del territorio: sono i segni storici e attuali dell’orgogliosa e secolare presenza degli sloveni in citta’ e nei paesi. Abbiamo particolare coscienza delle conquiste e dei progressi della nostra comunita’, nel centenario della Riforma Gentile che ha di fatto abolito la lingua slovena dalle scuole, nell’80 della caduta di Mussolini e soprattutto nel 75 della nostra Costituzione repubblicana che sancisce finalmente la tutela delle minoranze linguistiche”. E’ la riflessione della senatrice Tatjana Rojc, che ha partecipato oggi a Trieste nella localita’ di Basovizza, con la vicepremier e ministra degli Esteri di Slovenia Tanja Fajon, con il sindaco Roberto Dipiazza e il vescovo Enrico Trevisi, alla cerimonia commemorativa della fucilazione, avvenuta il 6 settembre 1930 su sentenza del Tribunale speciale fascista, dei quattro antifascisti sloveni, Ferdo Bidovec, Fran Marui, Alojz Valeni e Zvonimir Milo. “Tutto e’ cambiato dopo la storica stretta di mano dei presidenti MATTARELLA e Pahor che – ha ricordato la senatrice – nel 2020 ha sancito simbolicamente il rispetto di tutte le vittime delle tragedie del ‘900. L’auspicio e’ lavorare ancora sulla pacificazione, rievocando il passato per ritrovarsi parte di una storia comune, non per affermare identita’ e ideologie divisive”
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