“Oltre alla solidarietà e il cordoglio per le vittime di un Paese amico come Israele,
voglio ribadire in modo chiaro e inequivocabile la nostra repulsa nei confronti di chi,
anche in Italia, sta esaltando i terroristi di Hamas, integralisti nemici del popolo
palestinese che pure ha un enorme bisogno di pace.
Ho esposto più volte in quest’Aula la nostra preoccupazione per la situazione
nei Balcani occidentali. E penso che la sospensione di Schengen sia una misura
da applicare con estrema prudenza, in modo mirato e commisurato al rischio effettivo
rappresentato dalla possibile infiltrazione di elementi pericolosi per la
sicurezza nazionale, non un ‘segnale’ per dar l’idea di rispondere ad altri
fenomeni cui non sono offerte risposte strutturali, e qui ho in mente il
traffico illegale di persone che seguono la cosiddetta rotta balcanica e
che certamente non passano attraverso i valichi principali. Certo è che la
questione dei Balcani non può diventare prioritaria per l’Italia solo
quando si parla di migranti o terrorismo. Qui si gioca una partita
strategica per noi e per tutta l’Europa e merita tutta l’attenzione
possibile.
Il Governo Meloni ripete come un mantra che c’è un interesse nazionale all’integrazione dei Balcani
Occidentali nella Ue, e su questo siamo d’accordo. Per questo ribadisco
la richiesta che la decisione del Governo, che ha comunicato la reintroduzione
dei controlli delle frontiere interne terrestri con la Slovenia in base
all’articolo 28 del Codice delle frontiere Schengen, abbia un’applicazione
temporanea rigorosamente aderente alle oggettive necessità di prevenzione
delle minacce terroristiche, e proporzionata così da generare il minor
impatto possibile sulla circolazione transfrontaliera e sul traffico merci,
già rallentato, in ogni caso evitando che sia messo in discussione lo spazio
Schengen come acquisizione fondamentale dell’Unione europea.
Va evitata un’automatica
sovrapposizione tra terroristi e richiedenti asilo, e va ricordato e
ribadito che nei Balcani la frontiera esterna dello spazio Schengen coincide
con quella della Croazia, verso cui è da assumere un forte impegno
comunitario inteso a supportare questo Paese nell’assolvere a questo
ruolo, nel rispetto di legalità e diritti.
Va implementato il ruolo
dell’Italia nei Balcani, attraverso un’azione diplomatica non episodica
ma continua e costante, con una presenza di primo livello in tutte le
occasioni di confronto diplomatico, favorendo l’esplicarsi di percorsi di
interazione economica. Si acquisisca la definitiva consapevolezza
politica che i Balcani, al pari dei Paesi del Mediterraneo, sono un’area di
massimo interesse per l’Europa e in primo luogo per l’Italia, come
dovrebbero insegnare i pregressi storici.
Per questo chiedo alla presidente Meloni di far partecipe l’Europa di
queste considerazioni”. Così la senatrice del Pd Tatiana Rojc, nel suo
intervento sulle comunicazioni della presidente Meloni in vista del Consiglio europeo.


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