“Il Paese vive un momento importante e difficile. Mai come adesso è necessario che il Partito Democratico stia in campo, riattivando partecipazione e costruendo una proposta politica che dia la risposta più forte possibile contro esclusione e disuguaglianze.

Il PD riattivi ogni sua energia e si apra al protagonismo di tanti che oggi si sentono ai margini, caratterizzandosi come la forza che sta dalla parte di coloro che stanno pagando la crisi e che con loro costruisce un progetto di riscatto del Paese. Un soggetto politico che sappia tenere insieme unità e pluralismo.

Siamo convinti che, all’indomani del voto del 4 dicembre, la priorità per il PD sia rilanciare il dialogo e il legame con la società italiana intorno ai temi più urgenti, a partire da una misura di integrazione al reddito contro l’esclusione sociale e da un piano di investimenti per creare buona occupazione in particolare per le nuove generazioni.

Dopo il 4 dicembre, che ha reso impraticabile il percorso costituente della legislatura, pensiamo si debba tornare a votare appena possibile, con l’approvazione di una legge elettorale omogenea tra Camera e Senato, che tenga insieme governabilità e rappresentanza, anche di genere. Pensiamo serva una legge elettorale che premi il partito/lista che prende più voti, assegnando ad esso un premio di governabilità contenuto ma adeguato a permettergli di essere il perno di una alleanza di governo tra forze affini e coese e ad impedire il rischio di larghe intese forzose tra forze con programmi dichiaratamente alternativi. Dare il premio al partito significa rilanciare la vocazione maggioritaria e la costruzione di grandi forze popolari, radicate nei territori, con un forte retroterra sociale. Un obiettivo che ha portato alla nascita del PD come evoluzione dell’Ulivo. Se tornassimo indietro, senza il premio al partito, rischieremmo di perdere la scommessa storica che ha portato alla nascita del PD.

Pensiamo inoltre debbano essere portate a compimento alcune riforme che sono tra le priorità del governo Gentiloni, nate con il governo Renzi, come l’attuazione delle misure contro la povertà e per il reddito di inclusione, la riforma del processo penale, l’introduzione del reato di tortura, l’approvazione dello ius soli.

Siamo convinti che il PD dovrà caratterizzarsi nelle prossime settimane sempre più come il partito che spinge i Socialisti europei a una radicale battaglia contro le politiche di austerità. Riteniamo sbagliata e irragionevole la richiesta di una manovra correttiva che è l’ennesima dimostrazione di politiche rigoriste che sono di ostacolo alla crescita e minano le basi sociali del processo di integrazione europea. I prossimi passaggi parlamentari avranno bisogno di un partito aperto e inclusivo in cui il confronto sia il più ampio possibile e in grado di rafforzarne unità e partecipazione”. Lo dichiarano i senatori Francesco Verducci, Donatella Albano, Ignazio Angioni, Daniele Borioli, Rosaria Capacchione, Valeria Cardinali, Stefano Esposito, Camilla Fabbri, Elena Ferrara, Elena Fissore, Giuseppina Maturani, Gianluca Rossi, Gian Carlo Sangalli, Annalisa Silvestro, Salvatore Tomaselli, Stefano Vaccari, Magda Zanoni


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