“E’ ragionevole pensare che si
possa arrivare a mezzo milione di persone che chiederanno il bonus
psicologo, considerando che l’apertura della piattaforma è prevista
fino a maggio. Se questo avverrà, e già i primi segnali ci sono vista
l’elevata attenzione al tema, io penso che il Governo debba fare una
riflessione. E considerare un fondo stabile”. Così Filippo Sensi,
senatore del Partito Democratico, dopo l’avvio delle domande per il
contributo per l’assistenza psicologica.
Il bonus psicologo, continua Sensi, da tempo in prima fila nel
sostenere questa misura, “è uno strumento che mostra di funzionare,
nonostante qualche appesantimento burocratico”. Già nella prima fase
sperimentale dell’iniziativa, “c’era stata una richiesta molto
importante da parte dei cittadini. Sono state circa 400mila persone a
richiedere l’accesso ai fondi. Purtroppo le risorse erano largamente
insufficienti e soltanto il 10% delle persone che avevano fatto
richiesta avevano potuto usufruire del bonus. Oggi le risorse sono
diminuite molto sensibilmente. Ma mi aspetto una richiesta maggiore
rispetto alla prima fase”.
E se ci sarà “mezzo milione di persone che chiedono un aiuto perché
non ce la fanno economicamente a farsi assistere per la salute
mentale, credo che un Paese civile debba rilettere sulla necessità di
dare una risposta che sia strutturale. Questo vuol dire più
investimenti in questo settore, più personale, nuovi concorsi”. Per
Sensi “il valore aggiunto del bonus rispetto a tante altre iniziative
di cui si parla è che si tratta di soldi dati direttamente nelle mani
dei cittadini che spesso, di fronte a un problema di salute mentale,
si trovano a non sapere dove sbattere la testa. E’ una questione dei
civiltà. Se il bonus uscisse dal suo carattere una tantum e diventasse
un fondo stabile avremmo fatto un passo avanti sulla questione della
salute mentale che è sempre più centrale. Certo il bonus non è una
panacea, ma in ogni caso è uno strumento che mostra di funzionare”.


Ne Parlano