In occasione della Conferenza europea di coordinamento dei comitati di solidiarietà con il popolo Saharawi e della
conferenza interparlamentare denominata ‘Coordinare gli sforzi e promuovere il
dialogo per una pace giusta Sahara occidentale, il popolo Saharawi si farà
portatore di tre richieste: ‘il sostegno perché siano liberati tutti i
prigionieri politici attualmente detenuti nelle carceri del Marocco; che la Ue
e i suoi Stato membri non sottoscrivano accordi commerciali con il Marocco;
che venga realizzato il referendum per risolvere il conflitto saharawi’. Lo ha
detto il presidente della Repubblica Saharawi, Mohamed Abdelaziz, in una
conferenza stampa al Senato che ha preceduto l’audizione informale in
Commissione Esteri e l’incontro con il presidente della Camera Laura Boldrini.
Abdelaziz ha denunciato ‘le interferenze del Marocco e le continue violazioni
dei diritti umani’ e auspicato il rapido abbattimento ‘del muro lungo 2700
chilometri costruito dal Marocco che divide tuttora il nostro popolo’. Quanto
ad eventuali accordi bilaterali tra i governi europei e quello di Rabat,
‘farebbero dell’Europa una parte del problema – ha detto Abdelaziz – e non
della soluzione’.
La Repubblica Saharawi, che corrisponde ai territori
del nord del Sahara abitati dal popolo saharawi e contesi tra il Marocco e il
Fronte Polisario, è attualmente riconosciuta da 82 Stati dell’ONU. Dal 1991
esiste un cessate il fuoco tra il Fronte Polisario e il Marocco ed è stata
creata una ‘Missione delle Nazioni Unite per il referendum nel Sahara
Occidentale’.La RADS è membro dell’Unione Africana. Il Sahara Occidentale è
nella lista delle Nazioni Unite dei territori non autonomi. Nel Parlamento
italiano è costituito l’intergruppo parlamentare di amicizia con il popolo
saharawi, presieduto dal senatore del Pd Stefano Vaccari.