‘E’ giusto che le stime sui proventi delle attività di prostituzione rientrino nel calcolo del Pil, perché producono ricchezza, anche se ora nel nostro Paese sono illegali. E’ anche per questo che ho proposto, con un disegno di legge già depositato in Senato di cui sono prima firmataria, che la prostituzione volontaria e non coatta venga regolamentata: ciò consentirebbe ai sex worker di avere accesso alla pensione e allo Stato di recuperare una parte di tasse provenienti dal lavoro sommerso. La regolamentazione della prostituzione permetterebbe combattere meglio la tratta degli esseri umani e lo sfruttamento, che adesso proliferano con ben 60 cartelli malavitosi. Ma anche a chi si prostituisce compiendo una libera scelta di emergere dall’economia sommersa e illegale e ai sindaci di governare il fenomeno nelle città’. Lo dice la senatrice del Pd Maria Spilabotte.

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