“Anche oggi Luigi Di Maio parla d’altro, pur di evitare di affrontare la Grillopoli palermitana, un affare che per il Movimento Cinque stelle scotta assai. Con un atteggiamento di comodo, lui e i vertici del M5s continuano a non fare chiarezza. Cosa sapeva Di Maio delle firme di Palermo? Cosa ha fatto il M5s per evitare che le firme in Sicilia non solo venissero copiate, ma ‘riciclate’ dal referendum del 2011 sull’acqua e usate per le amministrative, regionali e politiche? Perché i leader grillini continuano a minimizzare, quando la vicenda si arricchisce ogni giorno di particolari più scabrosi? Sarebbe ora che da Di Maio&co, garantisti in casa e forcaioli in trasferta, arrivasse qualche chiarimento”. Lo dice la senatrice del Pd Maria Spilabotte, vicepresidente della Commissione Lavoro.


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