“Una decisione dolorosa, ma imposta dalla realtà dei numeri. La legge di riforma della cittadinanza è un provvedimento equo, pensato per tutelare i diritti di bambini e ragazzi che sono già nei fatti italiani, ma, in questo preciso momento, in Senato non c’erano le condizioni per approvarla. Dovrebbe saperlo anche il ministro Delrio. Lo ha spiegato già durante l’estate il capogruppo Zanda: il Pd è compatto sulla necessità e sul valore del provvedimento, così come le altre forze della sinistra, ma non le altre componenti della maggioranza”. Lo dice il senatore del Pd Stefano Vaccari.
“Tradotto in brutali numeri – continua Vaccari – al Senato mancano una trentina di voti con il rischio che, se si fosse messa la fiducia, non solo non si avrebbe avuto la legge che introduce lo ius soli temperato e lo ius culturae, ma avrebbe potuto cadere anche il Governo prima ancora di adottare la legge di bilancio. E se non si fosse messa la fiducia il disegno di legge si sarebbe comunque impantanato per le migliaia di emendamenti già predisposti dalla Lega, con il placet delle destre e del Movimento 5 stelle, ostili al provvedimento. Tuttavia la partita non è chiusa come qualche zelante osservatore ritiene. Il Pd è al lavoro per favorire una positiva convergenza della maggioranza. Questa legislatura si è caratterizzata per essere stata capace di allargare la tutela dei diritti – conclude Vaccari – occorre continuare su questa strada, c’è ancora spazio e tempo per riuscirci!”.


Ne Parlano