“Le motivazioni della sentenza della Corte Costituzionale demoliscono l’impianto stesso della legge Calderoli, perché rilevano l’incostituzionalità dei suoi pilastri. La Corte conferma che l’autonomia differenziata deve essere funzionale a migliorare l’efficienza degli apparati pubblici e ad assicurare maggiore responsabilità nel rispondere ai bisogni dei cittadini. I Lep sono una delicata scelta politica e non possono fotografare la spesa storica. Ma soprattutto si possono devolvere alcune funzioni ma non intere materie e non possono essere oggetto di devoluzione le norme generali sull’istruzione, la produzione, il trasporto e la distribuzione nazionale dell’energia, le grandi reti di trasporto, i sistemi di comunicazione. Popolo e Nazione sono per la Consulta unità non frammentabili. Si tratta delle principali critiche che, anche con intento positivo, abbiamo come Pd sempre avanzato in Parlamento. La sostanza è che la legge Calderoli, quella che noi chiamiamo Spacca Italia, è la secessione padana per cui è nata la Lega e che, insieme con il Premierato e con la separazione delle carriere costituisce il patto scellerato su cui si tiene questa maggioranza. Il Sud non può diventare la serie B dell’Italia, lo hanno capito anche i governatori di maggioranza delle regioni meridionali. Ora al governo non resta che fermare le intese e accettare il fallimento”. Lo dice la senatrice napoletana del Pd Valeria Valente, della Commissione Affari costituzionali.


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