“L’antropologia è fondamentale per capire il mondo, anche quello moderno
sovrastato dalla incessante rivoluzione della tecnologia e del digitale.
L’antropologia serve a capire la storia di lunga durata, la sedimentazione dei
modi di fare e di comportarsi”. Lo ha sottolineato il senatore Francesco
Verducci (Pd) intervenuto nella Sala Caduti di Nassirya di Palazzo Madama alla
presentazione del libro “Il tarantismo mediterraneo. Una cartografia
culturale”, di Vincenzo Santoro (Itinerarti Edizioni). “In Italia dobbiamo a
Ernesto De Martino l’aver costituito una delle scuole di antropologia più
importanti al mondo. Il suo libro ‘La terra del rimorso’ ha ancora un grande
successo con continue ristampe – ha ricordato Verducci -. È di grande
suggestione andare a scavare nel nostro passato. Il tarantismo chiama in causa i
riti ancestrali di possessione, i riti sciamanici che, seppure molto diversi,
hanno una forte eco anche dentro l’esorcismo coreutico-musicale legato appunto
alla taranta. Così come è molto forte anche tutto ciò che ha a che fare con
l’esorcismo o la guarigione della follia e dell’isteria”. Rimarca
Verducci: “E’ molto importante capire da dove veniamo, da dove nascono quei
riti, se essi sono dei riti ante litteram di liberazione da una costrizione
feudale, maschilista, oppure semplicemente un tentativo di mettere in campo un
proprio modo di essere, senza venire giudicati. Se oggi possiamo avere diritti
riconosciuti per essere liberi e per essere accettati, senza necessariamente
essere stati morsi da un ragno, questo è merito della nostra bistrattata
democrazia e anche di studi che ci hanno reso più razionali, più sicuri di
noi, meno complessati e quindi, come scrive Vincenzo Santoro, uomini e donne
più felici.