“La relazione del Ministro Nordio in Commissione Giustizia è stata, per me, deludente, contraddittoria, con alcuni contenuti inaccettabili. Nordio avrebbe dovuto offrire terreni di condivisione per applicare le riforme approvate nella scorsa legislatura, sperimentarle concretamente, fornire al più presto mezzi e strumenti per una giustizia più rapida, efficace, giusta e rispettosa di garanzie di indagati, imputati, vittime di reati. Il Ministro ha invece introdotto temi divisivi, dando anche l’impressione di avere dimenticato il fallimento popolare dei referendum sui temi della giustizia e la necessità di superare la troppo lunga fase nella quale la giustizia è stata il principale terreno di scontro politico. Deludente poi la sottovalutazione dimostrata davanti ad una vera e propria emergenza, quale quella della lotta alla corruzione: contrastare abusi e usi impropri (che ci sono stati) per esempio delle intercettazioni, non può né deve significare delegittimare un fondamentale strumento di indagine e contrasto di gravissimi reati, che colpiscono al cuore regole democratiche e convivenza civile. Generica, infine, la parte di impegni per l’applicazione dell’articolo 27 della Costituzione, contro il sovraffollamento delle carceri, per le pene alternative e comunque per le pene come rieducazione e reinserimento sociale”. Così il senatore del Pd Walter Verini dopo l’illustrazione delle linee programmatiche del dicastero da parte del ministro Nordio in commissione Giustizia a Palazzo Madama.


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