“I disastri ambientali che colpiscono i nostri territori confermano che non si può attendere oltre e che la vera questione non è colpire un gruppo di ragazzi imbrattatori, per di più con pene sproporzionate rispetto alla gravità del reato commesso, tanto per dare l’idea del pugno di ferro istituzionale verso quelli che si vorrebbero assimilati ad una associazione per delinquere.
Sbagliano, quei ragazzi. Diciamoglielo. Ma ascoltiamo le loro ragioni. Il futuro non è nostro. È loro”. Così il senatore del Pd Valter Verini intervenendo in dichiarazione di voto a Palazzo Madama sul ddl Beni Culturali.
“Nel merito – continua Verini -questo provvedimento rappresenta per noi, sotto il profilo giuridico e sotto quello politico, una scelta sbagliata. C’è stato persino chi li definisce nuovi terroristi. Sciocchezze, che però sottendono una strategia, quella di concentrare l’attenzione sul dito piuttosto che sulla luna. Che poi è quella, in senso lato, del populismo penale.
Anche i nostri governi si sono occupati della tutela dei beni culturali, monumentali, ambientali. La legge denominata Franceschini-Orlando, per esempio, è stata una risposta seria, perché organica. Non una bandierina propagandistica. Non un provvedimento spot adottato sull’onda di fatti di cronaca. Come organiche furono le norme che approvammo anni fa sugli ecoreati, i reati contro l’ambiente. Norme che anche stamattina, nel consueto appuntamento di Lega Ambiente sulle ecomafie sono state ricordate come serie, organiche, efficaci”. “Per voi – conclude Verini – la cosa più importante è dare l’idea della tolleranza zero, di un certo profilo di giustizialismo di uno Stato inflessibile. Ma a giornate alterne e quando non interviene su grandi interessi”.