È colpa anche dell`evasione fiscale se in Italia la crisi si fa sentire più che altrove: i 180 miliardi nascosti ogni anno al fisco rappresentano un`enormità. Ma non sono tutto: le stime sul sommerso in generale, che non tengono conto del giro d`affari della criminalità organizzata, arrivavano già nel 2008 a quota 255-275 miliardi». Per Luigi Zanda, presidente dei senatori del Pd, la ripresa economica è legata alla sconfitta di evasione, corruzione e mafia.
Senatore Zanda, come si sta muovendo questo governo?
«Enrico Letta governa con intelligenza. Ma bisogna convincersi di un fatto: non si tratta di una partita privata della Guardia di finanza o dell`Agenzia delle entrate, che peraltro si stanno muovendo bene. È lo Stato nel suo complesso che deve rappresentare un fronte unito in questa vera caccia al tesoro. Le forze dell`ordine devono vigilare e la giustizia, anche e soprattutto penale, seguire il suo corso. In questo momento ogni indulgenza sull`evasione fiscale sarebbe imperdonabile: un tradimento. Ci vuole la massima severità. E se si fanno più controlli i cittadini dovrebbero essere contenti»
Finora però i risultati sono stati piuttosto modesti…
«Non si può certo sperare di risolvere il problema in due mesi. L`evasione in Italia è un costume. Negli ultimi venti anni il centrodestra ha adottato una politica premiale all`inverso, basata sui condoni. I cittadini sono stati diseducati al rispetto della legge. Per questo ora c`è da fare un lavoro enorme. A partire dall`educazione civica nelle scuole».
In concreto?
«Bisogna rendere tracciabili tutti i movimenti di denaro e in questo senso l`anagrafe dei conti correnti rappresenta una novità importante. E nel contempo limitare l`utilizzo del contante alle sole piccole spese personali. Gli strumenti ci sono; oggi è più che mai necessario utilizzarli al meglio. L`incrocio tra le banche dati dovrebbe rendere molto difficile l`evasione. Almeno quella non organizzata su base criminale. Ma recuperare gettito, pur se fondamentale, non è sufficiente. È il momento di rendere più trasparente la spesa pubblica. Così si toglierebbe ogni alibi a chi non fa il proprio dovere con il fisco tirando in ballo gli sperperi dello Stato».
Ma c`è In questa maggioranza la volontà politica di combattere l`evasione, mettendo così a rischio un consenso misurato in una decina di milioni di voti?
«Questa teoria non mi convince. Nel Paese gli evasori sono comunque una minoranza. Sono convinto che chi riuscisse a ottenere risultati significativi nella lotta all`evasione, recuperando quattrini per la crescita, alla fine verrebbe premiato anche dal punto di vista elettorale».
Senatore Zanda, come si sta muovendo questo governo?
«Enrico Letta governa con intelligenza. Ma bisogna convincersi di un fatto: non si tratta di una partita privata della Guardia di finanza o dell`Agenzia delle entrate, che peraltro si stanno muovendo bene. È lo Stato nel suo complesso che deve rappresentare un fronte unito in questa vera caccia al tesoro. Le forze dell`ordine devono vigilare e la giustizia, anche e soprattutto penale, seguire il suo corso. In questo momento ogni indulgenza sull`evasione fiscale sarebbe imperdonabile: un tradimento. Ci vuole la massima severità. E se si fanno più controlli i cittadini dovrebbero essere contenti»
Finora però i risultati sono stati piuttosto modesti…
«Non si può certo sperare di risolvere il problema in due mesi. L`evasione in Italia è un costume. Negli ultimi venti anni il centrodestra ha adottato una politica premiale all`inverso, basata sui condoni. I cittadini sono stati diseducati al rispetto della legge. Per questo ora c`è da fare un lavoro enorme. A partire dall`educazione civica nelle scuole».
In concreto?
«Bisogna rendere tracciabili tutti i movimenti di denaro e in questo senso l`anagrafe dei conti correnti rappresenta una novità importante. E nel contempo limitare l`utilizzo del contante alle sole piccole spese personali. Gli strumenti ci sono; oggi è più che mai necessario utilizzarli al meglio. L`incrocio tra le banche dati dovrebbe rendere molto difficile l`evasione. Almeno quella non organizzata su base criminale. Ma recuperare gettito, pur se fondamentale, non è sufficiente. È il momento di rendere più trasparente la spesa pubblica. Così si toglierebbe ogni alibi a chi non fa il proprio dovere con il fisco tirando in ballo gli sperperi dello Stato».
Ma c`è In questa maggioranza la volontà politica di combattere l`evasione, mettendo così a rischio un consenso misurato in una decina di milioni di voti?
«Questa teoria non mi convince. Nel Paese gli evasori sono comunque una minoranza. Sono convinto che chi riuscisse a ottenere risultati significativi nella lotta all`evasione, recuperando quattrini per la crescita, alla fine verrebbe premiato anche dal punto di vista elettorale».