I berlusconiani devono decidere se fare l’opposizione al governo o al sistema
La verifica parlamentare può servire anche a capire che tipo di opposizione vuole interpretare Forza Italia. «Un`opposizione al governo di tipo europeo o un`opposizione di sistema?», si chiede Luigi Zanda. Il capogruppo del Pd al Senato offre un altro punto di vista sulla richiesta di Giorgio Napolitano per un passaggio alle Camere dell`esecutivo che certifichi la nuova maggioranza, quella senza Forza Italia. Sarà il momento per avere una risposta sull`atteggiamento dei berlusconiani. Perché le premesse, secondo Zanda, non sono rassicuranti.
Il Pd e il governo sembrano spiazzati dalla posizione del Quirinale. Il capo dello Stato vi ha preso in contropiede?
«Io penso che la posizione di Napolitano sia molto corretta. Qui non sitratta, evidentemente, di confermare la fiducia al governo né di modificare i confini della nuova maggioranza. Questi elementi sono stati chiariti in modo pieno col voto sulla legge di stabilità. Bisogna invece mettere a fuoco il programma del governo e definire meglio la posizione politica di Forza Italia. Negli ultimi passaggi parlamentari non si è ben capito se il gruppo di Berlusconi abbia deciso di mettersi all`opposizione del governo, com`è naturale, o se abbia scelto la strada dell`opposizione al sistema. Ci sono stati, nei lavori dell`assemblea del Senato, alcune piazzate da parte di senatori di Fi che hanno poco a che vedere coni comportamenti di una minoranza parlamentare di tipo europeo».
Vuole dire che il Napolitano punta a stanare i berlusconiani anziché fare chiarezza sul nuovo quadro politico?
«Non interpreto quelli che sono gli indirizzi del presidente della Repubblica. Mi limito a osservare che una verifica o meglio un passaggio parlamentare sulla nuova maggioranza può essere utile per due motivi. Primo: per il rilancio e la ri-programmazione dell`attività del governo. Secondo: per capire che tipo di opposizione voglia portare avanti Forza Italia».
Il punto-chiave è questo: il dibattito parlamentare si deve concludere con la fiducia?
«C`è stato un voto di fiducia soltanto due giorni fa. Non inflazionerei questo tipo di esame. Un Parlamento che si muovesse soltanto a colpi di fiducia non si dimostrerebbe un Parlamento in salute. L`aspetto fondamentale è che il dibattito serva a chiari- re e precisare le posizioni politiche».
Verrà discusso un programma di governo nuovo?
«Il semestre europeo di presidenza italiana comporta un aggiornamento continuo delle scelte. Per di più la nuova maggioranza perde una serie di ambiguità programmatiche che erano date dalla presenza dei parlamentari di Forza Italia».
Ma quelle ‘ambiguità’ erano espressione di milioni di voti presi da Berlusconi.
«Nel centrodestra italiano e nell`elettorato del centrodestra c`è una parte consistente che preferisce la politica della stabilità, quella che sta alla base della scelta di Alfano, all`avventura populista di Berlusconi. Siamo di fronte ormai a due elettorati distinti. Ambedue, probabilmente, con una loro consistenza».

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