Le sfide urgenti sono tre: solidarietà sociale, Europa politica e riforma Stato
‘C’è l’Italicum; non c’è un’altra legge elettorale‘. Lo afferma il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda intervistato da l’Avvenire. «L’Italicum – spiega – può essere migliorato, ma tutti devono avere chiaro un punto: la legge elettorale è una legge che regola il sistema politico e quindi va approvata con la più larga maggioranza possibile del Parlamento. Fanno bene i parlamentari a studiare possibili miglioramenti ma, parallelamente, occorre anche studiare le maggioranze che li possano approvare al Senato e alla Camera’ perchè ‘sull’Italicum c’è una maggioranza Pd-Forza Italia-Ncd – centristi e il progetto si cambia solo se c’è un nuovo sì di tutti’. Zanda pensa quindi a regolamentare per legge le primarie: ‘Il Pd interpella i cittadini attraverso le primarie. E ora su questo serve uno scatto in avanti: regolamentiamole per legge. Sarebbe un grande passo per garantire un processo di selezione democratica dei candidati alle cariche politiche. Serve anche su questo una maggioranza larga’. Il capogruppo del Pd a Palazzo Madama si sofferma quindi sulla necessità di portare avanti le riforme istituzionali e afferma: ‘Stiamo andando verso un Senato che non darà più la fiducia al governo, che non sarà più un Senato come è oggi. È un progetto irreversibile dietro cui prende forma una sfida storica: superare il bicameralismo, porre fine a questo processo legislativo che vede i disegni di legge parlamentari invecchiare nella spola tra Camera e Senato. Vuole la verità? Non c’è un costo di Palazzo Madama, nè un costo legato alle indennità dei senatori. Il costo vero e terribile è quello legato al ritardo nell’approvare le leggi che servono all’Italia. Per guarire – continua – l’Italia ha bisogno di anni non di mesi. Non basterà questa legislatura; ne servirà almeno un’altra. E questa consapevolezza fa crescere in maniera netta la responsabilità del Pd, oggi l’unico grande partito politico che può dare una prospettiva a lungo termine’. Per Zanda l’attuale ‘fase è delicata e ci sono tre grandi sfide, tre grandi direzioni di marcia’. La prima è ‘La solidarietà sociale: ci sono troppe famiglie povere, troppi giovani e troppe donne senza lavoro. Poi c’è l’Europa politica: l’Italia deve sfruttare il semestre di presidenza per lavorare a un’integrazione politica dell’Europoa; poi c’è la riforma dello Stato che negli ultimi vent’anni si è troppo indebolito’.

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