Stop condoni, Irpef progressiva, semplificazioni per i contribuenti e riordino fiscalità locale

“La riforma fiscale del governo va cambiata. Faremo di tutto per modificarla nel passaggio al Senato provando a rendere il fisco più giusto. Abbiamo apprezzato la disponibilità del Vice Ministro Leo ma è evidente che la riforma uscita dalla Camera sconta visione e pressioni leghiste che rendono l’impianto iniquo, ancora basato sulla flat tax, corporativa, dannosa per le casse dello Stato e penalizzante, per la maggior parte di cittadini e imprese”. Così il presidente dei senatori dem Francesco Boccia commentando il pacchetto di emendamenti depositati dal Pd alla legge delega di Riforma fiscale dell’esecutivo.
“La nostra è una critica totale all’impianto del provvedimento che abbiamo emendato in ogni sua parte. In particolare, sono quattro i punti cardine sui quali si muove la nostra proposta. Innanzitutto c’è un contrasto netto ad ogni forma di condono attraverso l’agevolazione di procedimenti accertativi che comportino un adempimento collaborativo, con misure che definiscano in modo più preciso e stringente le modalità per l’accesso a tale strumento, oltre alla soppressione o limitazione del concordato preventivo che, così come formulato, presenta maglie troppo larghe a svantaggio del fisco. Sul fronte della riscossione noi pensiamo che a fronte di crediti certi lo Stato debba operare per riscuoterli tutti. Quindi no alla pianificazione fiscale, né alla stabilizzazione a dieci anni per la riscossione con rateizzazione, che il governo intende garantire anche senza alcuna verifica sulla reale difficoltà a pagare del contribuente e che va, invece, circoscritta solo in casi di estrema difficoltà, così come va eliminato ogni riferimento a definizioni agevolate di vario tipo”.
“In secondo luogo – prosegue il presidente dei senatori dem – sul fronte dell’imposizione fiscale l’Italia avrebbe bisogno di una revisione organica del proprio sistema tributario, ma il ddl del governo rinuncia in partenza a qualunque idea di riordino del sistema consolidando l’assetto corporativo e fortemente iniquo del sistema attuale, mantenendo tutti i regimi cedolari vigenti e, anzi, introducendone di nuovi: la “flat tax” incrementale per autonomi e dipendenti e la cedolare secca sugli affitti commerciali. Come Pd, invece, per l’Irpef proponiamo un sistema progressivo ad aliquota continua come in Germania, l’eliminazione della flat tax, la revisione di detrazioni e deduzioni e l’eliminazione dei regimi speciali con due sole categorie: l’Irpef per i redditi da lavoro e per tutti gli altri una sola aliquota. Mentre per le imprese prevediamo una razionalizzazione e stabilizzazione degli incentivi per gli investimenti, la formazione, la ricerca e sviluppo e l’occupazione, a partire dalla SuperAce e dal Superammortamento”.
“Il terzo punto – aggiunge – riguarda le semplificazioni degli adempimenti per i contribuenti attraverso la facoltà di versamenti mensili al posto del meccanismo di acconto e saldo per i soggetti a cui si applicano gli indici sintetici di affidabilità fiscale, oltre all’introduzione di modelli di dichiarazione precompilata per i titolari di reddito d’impresa e autonomi. In ultimo puntiamo a un riordino della fiscalità locale che preveda una razionalizzazione dei singoli tributi”.
“Si tratta di proposte che riportano equità nel sistema – conclude Boccia – e che contrastano forme di evasione o elusione che, invece, il governo sembra proprio voler favorire. L’Italia ha bisogno di una seria riforma fiscale per la quale i contribuenti, tutti, versino proporzionalmente il giusto. Il governo esca dalla propaganda e dagli interessi elettoralistici e pensi davvero al bene del Paese”.


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