”Su un punto Civati ha ragione: se il Pd e’ un partito americano o addirittura plebiscitario, le regole di comportamento nelle istituzioni andrebbero riviste. Io pero’ mi batto perche’ il Pd sia un partito europeo, una sinistra plurale moderna”. Lo afferma il senatore del Pd Vannino Chiti. ”Per questo ritengo che debbano esserci – e con un ruolo – gli iscritti, non solo gli elettori; che debba essere una comunita’ – e’ questa per me l’espressione giusta – unita da valori comuni; che debbano esserci spazi e strumenti per il pluralismo, ad esempio sperimentando anche referendum programmatici; che nelle istituzioni debba essere garantita autonomia e liberta’ di coscienza sulla Costituzione, le leggi eticamente sensibili, le questioni che riguardano i temi della pace, mentre su tutto il resto non puo’ che valere il principio di maggioranza. In caso contrario i partiti e i gruppi parlamentari non esisterebbero piu’: sarebbero sostituiti da un individualismo un po’ casuale. Ne risentirebbero pero’ le stesse istituzioni democratiche. Queste sono le regole, da precisare e poi attuare, ripeto collegandole al partito che si intende far vivere. Negli Usa esiste un modello di partito, che corrisponde al presidenzialismo e ad una Camera e ad un Senato, con uguali poteri, eletti dai cittadini separatamente dal Presidente. Un partito non esiste in astratto: si costruisce in relazione ad una societa’, agli interessi e valori che rappresenta, ad una forma dello Stato”.

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