Forse costretti ad andare direttamente in Aula
Senatrice Monica Cirinnà, ha sentito quello che ha detto il Parlamento europeo sulle unioni civili…
«Già. L`ennesima tirata d`orecchie all`Italia in tema di diritti civili».
Dopo quale altra tirata d`orecchie?
«Beh, in luglio era intervenuta anche la Corte europea dei diritti dell`uomo. Aveva imposto risarcimenti per le coppie omosessuali ai quali non erano stati riconosciuti i loro diritti».
E adesso?
«Finalmente, dopo vent`anni almeno sulle unioni civili omosessuali si vede il traguardo. Anche se…».
Anche se?
«L`ostruzionismo perenne di alcuni senatori sta rendendo la vita impossibile».
Quali senatori?
«In commissione Giustizia ieri è arrivata la cavalleria: Gasparri, Sacconi, Caliendo, Malan, Di Maggio, Di Biagio».
Ma non sono tutti senatori della commissione Giustizia…
«Però hanno firmato e presentato emendamenti al disegno di legge sulle unioni civili e dunque vengono a sostenerli e a spiegarli. Alcuni emendamenti sono stati firmati da più senatori e ognuno si prende il tempo del regolamento per illustrali».
Il risultato?
«Che dalle undici del mattino alle cinque del pomeriggio abbiamo potuto approvare soltanto 60 emendamenti».
E in tempi normali quanti ne avreste invece potuti approvare?
«Bah, senza ostruzionismo per approvare un emendamento ci vogliono una ventina di secondi».
E quindi? Quanti emendamenti mancano adesso?
«Ne mancano 1.260».
Il premier Matteo Renzi e ieri anche il ministro Maria Elena Boschi hanno detto che il testo sulle unioni civili deve essere approvato dal Senato entro il 15 ottobre…
«Con questo ostruzionismo è impossibile rispettare questa data. A meno che non si decida di andare in aula direttamente senza aspettare l`approvazione della commissione».
Si può fare?
«Certamente. In questo caso si va in aula senza relatore. Ma sarebbe una sconfitta per l`istituzione commissione che per definizione è il luogo della dialettica, del dialogo, della mediazione».
E voi in commissione Giustizia non riuscite a dialogare, a mediare?
«Mi sembra davvero impossibile: i senatori che fanno ostruzionismo non accettano alcun tipo di mediazione. Loro non vogliono proprio accettare l`idea delle coppie omosessuali. Non vogliono dare diritti alla coppia. A me non sembra possibile che nel terzo millennio si ragioni così. Sembra un ragionamento da Medioevo. Ma non è un pensiero soltanto mio».
E di chi altro?
«Non dobbiamo dimenticare che noi stiamo rispondendo alla sentenza della Corte Costituzionale numero 138 del 2010. Una sentenza che chiede di dare diritti pieni alle coppie omosessuali. Lo chiede con grande chiarezza. E noi stiamo cercando di rispondere a questo. Io eseguo le direttive del mio partito».
Ovvero?
«Per dare i diritti alle coppie omosessuali il Pd ha pensato di realizzare le unioni civili alla tedesca con la ‘step child adoption’, ovvero la possibilità di adottare il figlio naturale del compagno . E il mio disegno di legge dice esattamente questo».
Ma adesso è vero che avete cambiato il nome, non si chiameranno più unioni civili, bensì «formazioni sociali specifiche»?
«Ma no: unioni civili è il suo nome. E sarà il nome anche quando, approvata la legge, le coppie andranno dal sindaco il quale le dichiarerà ‘uniti civilmente’, testuale».
E allora le formazioni sociali specifiche come sono venute fuori? «È un aggettivo che specifica. Specifica come sono le unioni civili».
Perché avete voluto specificare?
«È stato un atto di apertura verso i dissidenti. Ma non è servito a nulla: hanno votato contro anche a questo».

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