Il diritto all’affettività delle persone recluse, già seriamente compromesso a causa soprattutto del sovraffollamento carcerario, è stato ulteriormente compresso durante la pandemia. Eppure, mantenere i legami famigliari è una condizione indispensabile per il recupero dei detenuti e per il loro rientro in società ed è un fattore che diminuisce le possibilità di recidiva. E’ quanto emerge da una ricerca dell’Università di Cassino, svolta da Sarah Grieco e pubblicata da Editoriale Scientifica, su quattro istituti circondariali del Lazio e presentata oggi in Senato alla presenza dell’autrice, della senatrice del Pd Monica Cirinnà, responsabile nazionale diritti per i Dem e relatrice al disegno di legge della Regione Toscana sull’affettività in carcere all’esame della Commissione Giustizia di Palazzo Madama, di Stefano Anastasia, Garante dei detenuti del Lazio e di Mauro Corona, Garante nazionale dei detenuti.

“Abbiamo intervistato con questionario 200 detenuti degli istituti di Cassino, Frosinone, Paliano e Rebibbia femminile – ha spiegato Sarah Grieco-  Sono stati considerati i vari aspetti dell’affettività e non solo la sessualità, ma anche la possibilità attraverso visite, colloqui, incontri, telefonate e mail di mantenere i rapporti familiari. E’ emersa una situazione variegata da istituto a istituto, in cui incide il sovraffollamento ma anche l’interpretazione delle leggi. I rapporti familiari vengono percepiti in bilico dai detenuti, un crogiolo di bisogni insoddisfatti”. La ricerca presenta anche una proposta di legge che raccoglie i desiderata dei detenuti. “Il diritto all’affettività – ha sottolineato Mauro Palma – è ancora considerato un aspetto premiale e un modo per mantenere la calma in carcere, mentre la detenzione non sospende i diritti e l’affettività è anche un elemento di normalità. Uno dei nodi sono le direzioni circondariali. Bisognerebbe chiedere una progettualità a partire dalle condizioni date e valutare i risultati, da collegare alle carriere”. “Da relatrice del ddl – ha detto Monica Cirinnà – so bene che il suo iter sarà accidentato, ma voglio arrivare alla fase della discussione generale, perché le diverse posizioni rimangano agli atti. Il Pd ha presentato per 4 volte un emendamento per aumentare lo sconto di pena per chi è stato detenuto durante il Covid, con la privazione addirittura dell’aria. Finora non abbiamo ottenuto risposta, ma la battaglia continua anche in vista della prossima legislatura”.

Cirinnà: "Presentata in Senato ricerca sul diritto all'affettività negli Istituti del Lazio"

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