Fine della discriminazione di genere, parità nel professionismo sportivo: ecco il disegno di legge firmato dalla vice-presidente del Senato Valeria Fedeli insieme a due colleghi del Pd, la senatrice Josefa Idem e il senatore Raffaele Ranucci.
C`è questa incredibile e anacronistica discriminazione.
Qualcosa dí assolutamente insopportabile: medaglie, vittorie, fatica e sudore sono le stesse, ma non il riconoscimento che gli viene dato. Per una legge assurda, nessuna attività sportiva femminile è qualificata come professionistica, e ciò comporta una serie di conseguenze per le atlete che spesso sono taciute: l`assenza delle tutele sanitarie, assicurative, previdenziali… e lasciamo stare poi i trattamenti salariali, non paragonabili a quelli dei colleghi uomini e spesso non adeguati all`attività svolta. Una vera ingiustizia, dobbiamo intervenire.
Pazzesco che campionesse come la Pennetta e la Vinci, per legge, siano considerate dilettanti.
La lista delle campionesse italiane che fanno sognare il Paese è lunga, il nostro sport femminile è sempre più apprezzato e seguito, e i risultati sono invidiabili… Adesso la politica deve però fare la sua parte e dargli il giusto valore sociale, economico e culturale.
Sperate di fare approvare il ddl prima dell` 8 marzo, Festa della donna…
Questo è il nostro obiettivo. Del resto si tratta di un intervento legislativo composto da un solo articolo: nessuno, davvero, ha alibi per opporsi.

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