“Il ministero dell’Istruzione non
corrisponde alle esigenze di una scuola pubblica agile che offra
a tutte le famiglie l’opportunità di dare ai figli una formazione
adeguata e allo stesso tempo aperta al mondo”. Così in una nota
la senatrice Pd del Friuli Venezia Giulia, Tatjana Rojc,
replicando oggi in Senato alla risposta della sottosegretaria
all’Istruzione, Paola Frassinetti, all’interrogazione a seguito
di casi in Friuli Venezia Giulia, dove si sono segnalate
difficoltà nell’organizzazione dei viaggi d’istruzione
soprattutto negli istituti più numerosi come il ‘Malignani’ e
‘Copernico’ di Udine, il ‘Leopardi-Majorana’, ‘Itis-Zanussi’ e
‘Grigoletti’ di Pordenone.
Rojc definisce la norma che impone alle scuole di diventare
stazioni appaltanti qualificate per stipulare contratti superiori
a 140mila euro “un nuovo onere imposto che ha generato malumori e
proteste”, precisando che “la mancanza di organico adeguato, di
strumenti di studio, la disattenzione nei confronti delle
capacità didattiche nelle cosiddette classi pollaio e, dall’altra
parte- continua-, la disattenzione per le scuole di territori
difficili come la montagna, sono già di per sé problematiche che
impegnano, e molto, i dirigenti, gli insegnanti, il personale
amministrativo e quello ausiliario”.
Riferendosi invece alla minoranza slovena in Italia, Rojc
ringrazia “il ministero e il suo gabinetto per l’attenzione che
ha avuto in questi anni e in precedenza nei confronti della
scuola con lingua di insegnamento slovena”, auspicando, conclude,
che “si possa attuare quanto prima quel contatto diretto tra il
ministero e il dipartimento dell’Ufficio scolastico regionale che
si occupa appunto di scuole di lingua slovena, come previsto
dalla legge del 2021”.


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