Maria Spilabotte ha presentato una interrogazione al Ministero dell’Economia sulla questione dell’Imu collegata ai bilanci armonizzati dei comuni. Spiega la Senatrice Spilabotte: “La chiusura dei conti del 2015, ovvero del primo anno “armonizzato”, ha portato ad alcuni enti locali un’amara sorpresa al momento della definizione degli accertamenti relativi all’Imu. I nuovi criteri contabili, infatti, limitano l’accertamento dell’entrata alle somme effettivamente incassate: l’applicazione rigida di questa norma rischia di creare grossi problemi ai comuni, che si ritroveranno disavanzi di amministrazione e sforamenti del patto di stabilità. Vincolare i bilanci di previsione alle somme certe al momento del rendiconto vuol dire mettere in forte difficoltà i comuni, che rischiano di dover applicare pesanti tagli, con gravi conseguenze sui servizi erogati ai cittadini. Senza contare che visto il momento di crisi economica diversi contribuenti si sono spinti a differire il più possibile il versamento del tributo. Nel previgente ordinamento contabile, il principio contabile n. 2 ammetteva invece diversi criteri per l’accertamento delle entrate tributarie, tra i quali vi era «l’acquisizione della denuncia», vale a dire la possibilità di accertare l’entrata sulla base delle risultanze della banca dati comunale del tributo e pertanto si chiede al Ministro se intenda estendere l’applicabilità di tale criterio anche a Imu e Tasi, quantomeno nei casi in cui si registrino improvvise contrazioni del gettito storico, dovute a cause contingenti non imputabili all’ente, al fine di evitare imprevedibili disavanzi di amministrazione e pesanti conseguenze sul patto di stabilità e sui nuovi equilibri di bilancio”.


Ne Parlano