“L’idea che, mentre applichiamo pesanti sanzioni contro la Russia e sosteniamo la resistenza ucraina con l’invio di armi, continuiamo ad acquistare e pagare (tantissimo) il gas russo, contribuendo di fatto a finanziare indirettamente l’aggressione di Putin, è inaccettabile. È questo che è emerso durante l’audizione del Ministro Cingolani che ho presieduto in Commissione”. Lo dichiara su Facebook il senatore del Pd Dario STEFÀNO, presidente della commissione Politiche europee a Palazzo Madama. “Rinunciare al gas russo avrebbe un costo pesantissimo per il nostro Paese, tanto per le imprese quanto per le famiglie. Ma se davvero vogliamo essere solidali con il popolo ucraino, questo è un tema a cui non possiamo sfuggire. E in tal senso, il Presidente Draghi in Aula, la scorsa settimana, ha dichiarato che il Governo ha allo studio una serie di misure per ridurre la dipendenza italiana dalla Russia. Una dichiarazione confermata, con moderato ottimismo, anche dal ministro Cingolani. Molte delle iniziative del Pnrr, come lo sviluppo di rinnovabili, dell’efficienza energetica o del biometano, rappresentano delle vere e proprie leve strutturali per ridurre la dipendenza dalle importazioni oltre che per accelerare il processo di transizione ecologica del Paese. Ancora una volta l’Europa, quindi, è chiamata a scelte importanti. Se, insieme, decideremo di rinunciare al gas russo, dovremo acquisire una capacità di gestione collegiale delle risorse energetiche, con acquisti comuni e governo degli approvigionamenti. Per questo, un nuovo recovery plan deve essere valutato in Europa come una rinnovata occasione di maggiore unità politica e di destino dei suoi Stati”.


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