“Come si fa a non vedere la grandezza e la profondità della crisi della sinistra nel mondo occidentale? E come si fa a fermarsi all’analisi del 20% del Pd in Italia? Come se la sinistra italiana non fosse parte di un fenomeno che colpisce tutte le democrazie occidentali. Anzi nelle condizioni date il 20 % del Pd non è risultato negativo.Oggi la domanda è: il Pd ha ancora una sua ragione d’essere? E occupa un ruolo utile alla democrazia italiana? La mia risposta è che, pur considerati i nostri limiti, considerata la seria necessità di rinnovamento, il Pd è tuttora indispensabile per l’equilibrio del sistema politico italiano. Se non ci fosse stata l’opposizione del Pd, il primo governo Conte-Salvini avrebbe allentato il vincolo europeo dell’Italia, avrebbe più chiaramente contestato l’euro ed avrebbe portato oltre il suo rapporto malato con Trump, con evidenti possibili conseguenze sulla Nato. A tutto questo il Pd ha fatto da argine e in quell’anno e mezzo il suo rapporto con la società italiana era più radicato di quanto non lo sia oggi. L’identità del Pd si è annacquata quando siamo entrati nel Conte 2 e abbiamo accettato gravi condizioni populiste come la riduzione del numero dei parlamentari, senza pretendere di avere in contemporanea una nuova legge elettorale e nuovi regolamenti parlamentari”. Così il senatore del Pd Luigi Zanda in una intervista al Riformista.


Ne Parlano