Subito riduzione numero parlamentari e fine bicameralismo perfetto

‘I senatori del Partito Democratico, presidente Letta, le rinnovano la fiducia non solo per stima nei suoi confronti, ma nella convinzione che da qui alla primavera del 2015 il suo governo possa dare risposte efficaci alla crisi’. Lo afferma il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda dichiarando il voto delle senatrici e dei senatori democratici a favore del governo Letta.

Il primo obiettivo dev’essere quello di cercare una larga condivisione europea sulle politiche di sviluppo. L’Italia ha rispettato i suoi impegni ed ora ha il diritto di chiedere che venga allentato quello che è stato definito il ‘dogma rigorista’. L’Italia deve porre con forza il grande tema del governo europeo dell’economia.
Perché solo mettendo insieme e componendo i diversi interessi troveremo la soluzione che ci serve. Dobbiamo tenere i conti in ordine come chiede la Germania. Ma dobbiamo anche ottenere quelle politiche di crescita di cui hanno assoluto bisogno i paesi in difficoltà a cominciare dall’Italia’.

Zanda si sofferma quindi sulla necessità di portare avanti le riforme: ‘Prima tra tutte la riduzione del numero dei parlamentari e la fine del bicameralismo perfetto, l’urgenza è assoluta. Sulla riduzione del numero dei parlamentari c’è un largo consenso. La riqualificazione del ruolo, del mandato e della composizione del Senato è una necessità altrettanto pressante alla quale collaboreranno in prima linea tutti i senatori del Pd. Ma sappiamo che non basta. Il rinnovamento delle istituzioni non sarà completo senza nuove norme sui partiti e sulla loro democrazia interna, senza regole serie sui conflitti di interesse, sul voto di scambio, senza nuovi regolamenti parlamentari e, soprattutto, senza una nuova legge elettorale che della democrazia è l’asse portante’.

Zanda inserisce infine nelle priorità ‘una richiesta’ precisa: ‘Destinare una quota equa delle nostre risorse alla ricerca scientifica, alla scuola e alla cultura è, certamente, la scelta più lungimirante che un Parlamento e un Governo democratici possano fare’.


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